giovedì 5 febbraio 2009

DUE STRATEGIE DI BASE

Per affrontare i problemi comportamentali che accompagnano le demenze esistono due strategie su cui poter fare affidamento. La prima è detta delle tre “R” e risulta essere molto utile in casi in cui, la persona affetta da demenza sia in fase delirante o manifesti delle allucinazioni. Questa strategia propone:
1. Ripetere
2. Rassicurare
3. Riorientare
In altri termini, aiutare il paziente a rendersi conto dell’ambiente in cui si trova, spiegare costantemente cosa sta succedendo. E non contraddirlo, è inutile cercare di convincere un malato che nessuno lo sta derubando, meglio dirigere altrove la sua attenzione.
Altra strategia che può essere d’aiuto, come una sorta di griglia di valutazione dei comportamenti in modo da raccogliere quelle informazioni necessarie in modo da comprendere ed eventualmente prevenire quei comportamenti fortemente disturbanti. La strategia è detta “ABC”, (acronimo di Antecedent, Behavior, Consequence), ovvero Antecedenti, Comportamento, Conseguenze. Infatti alcuni sintomi di difficile gestione, come l’agitazione, possono avere cause ambientali: prestando attenzione a quando si manifestano si può scoprire ad esempio che un eccesso di stimoli (troppi familiari in visita) può essere controproducente. Quindi:
A come antecedenti e si vuole identificare tutto ciò che è accaduto prima del comportamento o quale era il contesto in cui la persona si trovava.
B come comportamento e si vuole identificare il comportamento o i comportamenti ritenuti problematici.
C come conseguenze e si vuole intendere tutto ciò che è scaturito subito il comportamento in questione.
L’obiettivo è quello di individuare la presenza di regole comportamentali o costanti che caratterizzano la sequenza interattiva tra malato e caregiver.

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