giovedì 5 febbraio 2009

TRE FASI

La demenza intacca la consapevolezza dell’io e il modo in cui il malato con demenza percepisce se stesso. Distinguiamo quindi tre fasi attraverso cui il paziente malato di demenza passa: la fase dell’io minacciato, la fase dell’io smarrito e la fase dell’io sommerso

La fase dell’io minacciato si ha all’inizio della demenza, quando il soggetto comincia a rendersi conto che sta perdendo progressivamente la memoria e il controllo delle normali azioni, specie se complesse. Vive una condizione d’incertezza, insicurezza e pericolo. Sente che le proprie capacità vengono meno e viene assalito da una sensazione di paura del futuro.

La fase dell’io smarrito si caratterizza per un aumento del disorientamento spaziale e temporale. Ma anche l’immagine di sé entra in crisi, l’Io, che era minacciato diventa ora incerto. Anche il presente e il passato vengono confusi e il malato diviene incapace di apprendere nuove informazioni, spesso si perde. Il demente si rende conto di aver perso completamente il controllo della situazione. Un diretto confronto con le sue incapacità può portarlo ad improvvisi episodi di agitazione psicomotorie o di rabbia. Il demente si sente perso e si rifugia nel passato e va alla ricerca dei propri genitori. La fissazione dei genitori ha a che fare con la sensazione d’insicurezza e il bisogno di radici.

La fase dell’io sommerso e’ l’ultimo stadio di un percorso progressivo discendente delle capacità dell’anziano ed è il più pesante da affrontare in termine di presa in carico. Il paziente e’ infatti incapace di camminare e di svolgere qualsiasi attività nella vita quotidiana, e’ incontinente. Le capacità cognitive e la comunicazione sono gravemente compromesse, resta chiuso in se stesso, incapace di stabilire un contatto con gli altri. L’identità e’ completamente smarrita, il demente non e’ più in grado di riconoscere se stesso.

Nell’assistenza ci muoviamo quindi orientandoci ad un approccio di Gentle Care (cura gentile) ovvero costruire una ambiente su misura e stabilire calde modalità relazionali ed affettive con l’ammalato.

Nessun commento: