domenica 22 agosto 2010

"Una giornata al centro" Parte seconda


L’attività quotidiana in un centro diurno per malati di Alzheimer fonda il proprio essere su questa stimolazione multisensoriale; i laboratori, le attività manuali, le terapie occupazionali sono il fulcro su cui questa stimolazione si poggia ed hanno il fermo obiettivo di garantire all’utente un percorso di permanente riattivazione cognitiva.
L’idea di proporre un laboratorio creativo che avesse come suo prodotto finale la realizzazione di un fumetto, nasce in un contesto altro rispetto a quello di un centro diurno per malati di Alzheimer. Infatti la prima volta che presentai un laboratorio di questo tipo fu un centro aggregativo per pre-adolescenti.
In letteratura spesso troviamo riportata questa similitudine tra un malato di Alzheimer ed un infante o pre-adolescente. Infatti le competenze conservate spesso possono portare l’anziano affetto da demenza a fornire prestazioni simili a soggetti ascrivibili a quell’arco temporale. Inoltre anziani affetti da demenza e pre-adolescenti condividono una stessa gamma di emozioni, interessi, difficoltà e paure. Entrambi stanno iniziando ad affacciarsi ad un mondo del tutto sconosciuto e spesso fortemente ansiogeno. Da un lato il mondo dei dubbi e dell’identità ancora da strutturare e da scoprire, dall’altro una dimensione fosca che porta ad un lento oblio di sé o quanto meno dell’immagine passate di sé stesso.
Anche l’atmosfera tra i due centri non è del tutto differente, il carico assistenziale è pressoché il medesimo, fatta esclusione per l’enorme gap generazionale. Pre-adolescenti ed anziani con Alzheimer richiedono lo stesso tipo di intervento, la stessa pazienza, la stessa attitudine psicopedagogia, la stessa empatia, cura, attenzione ed ascolto.
Tuttavia, come si può facilmente immaginare, il lavoro fatto con gli anziani si poggia su basi di una solidità e consistenza diversi. Mentre nei pre-adolescenti la personalità lungi dall’essere formata e il bagaglio esperienziale è scarno e tutto da costruire, con gli anziani l’interazione si fa più interessante e reciprocamente soddisfacente, le competenze acquisite sono messe a disposizione dell’interlocutore che si trova ad essere supportato e coinvolto, la visione del mondo si allarga fino a comprendere differenze che possono sfuggire ad un occhio inesperto ed ancora immaturo e il corpus di sentimenti ed emozioni è diventato con gli anni più stabile e fermo.
Nell’interazione si deve partire dalla consapevolezza che l’anziano, pur affetto da demenza, è portatore di queste caratteristiche e qualità, è un interlocutore ancora assolutamente valido che può, se opportunamente sviluppate e stimolate, mettere a diposizione le proprie esperienze e competenze. Far sentire all’altro che riponiamo ancora della fiducie nelle sue capacità e che ci aspettiamo ancora qualcosa da lui produce come effetto quello di rinvigorire e motivare uno spirito, che altrimenti rischia di cedere il passo alla patologia, lasciandosi avvincere e sconfiggere. Partendo da questi presupposti la scelta per dei laboratori e delle attività stimolanti mi hanno convinto a non scartare da subito tutte le opzioni solo perché il destinatario era affetto da una particolar deficit sia esso cognitivo e/o comportamentale.
Quindi mi è sembrato per certi versi conseguenziale proporre alcune delle attività fatte con i ragazzi al centro diurno per malati di Alzheimer. In particolare il fumetto è sembrata essere la sfida più interessante.
Una serie di interrogativi si imponevano circa la possibile realizzazione di qualcosa che anche con i pre-adolescenti è sembrata piuttosto ardua. Ovviamente il laboratorio in questione ha avuto una struttura diversa da quella proposta al centro aggregativo. Infatti il tema da trattare è stato scelto in modo da perpetuare l’obbiettivo macro a cui tutte le attività di un centro diurno per malati da Alzheimer tendono, il riorientamento, la stimolazione della memoria e delle altre funzioni cognitive. Il tema su cui il fumetto verteva era la descrizione di una giornata tipo al centro diurno.

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